Gole del Drago: ecco come raggiungerle e come visitarle

Le previsioni meteo lo avevano detto che domenica non avrebbe piovuto. E così è stato. Certo in molti si sono lasciati scoraggiare dalle piogge abbondanti dei giorni scorsi e dal brusco calo delle temperature che sta rendendo questo maggio un mese un po’ anomalo. È una primavera che stenta un po’ a decollare quella che stiamo vivendo, ma questo clima così incerto non le ruba di certo il suo incredibile fascino. Siamo in pochi all’appuntamento, meno di quelli che erano previsti, ma forse è meglio così. Non ho mai amato i gruppi numerosi e dispersivi.

E poi oggi faccio debuttare ufficialmente sul campo i miei primi pantaloni da trekking, acquistati una settimana fa da Decatlon di Milazzo, che fanno compagnia alle mie bellissime scarpe da trekking, la giacca in pile, il giubbotto impermeabile e lo zainetto. A poco a poco la mia attrezzatura sta prendendo corpo. Ne sono molto felice!

Alla scoperta delle Gole del Drago

Oggi partiamo alla scoperta di un luogo di cui ho sempre sentito parlare e che ho sempre voluto vedere: le Gole del Drago. Si tratta di un canyon naturale, formato dal fiume Frattina nel territorio di Corleone, a pochi km da Palermo. Non sono difficili da raggiungere: basta percorrere la statale 118 che porta fino all’ingresso della Riserva di Ficuzza e, proseguendo dritto, si arriva allo svincolo per la provinciale 96 che ci porta fino ad una piccola piazzola di sosta dove potere lasciare l’auto e proseguire a piedi. In fondo all’articolo troverete la mappa con tutte le indicazioni.

Gole del DragoQuella che percorriamo a piedi è la vecchia ferrovia, oramai dismessa, che collegava Palermo con Burgio ed attraversava i paesi dell’entroterra. Questa ferrovia è stata chiusa nel 1959 e negli ultimi anni è stata trasformata in una pista ciclabile che si può tranquillamente percorrere a piedi.

La pioggia dei giorni scorsi è ancora abbastanza visibile: nel cielo infatti fanno bella mostra alcuni nuvoloni neri e minacciosi, che tuttavia sembrano piuttosto lontani dalla nostra zona; inoltre il terreno è piuttosto fangoso e a tratti scivoloso. Però lo scenario è incredibilmente bello: nessuna presenza umana; campi fioriti che si perdono a vista d’occhio; aria fresca e pulita; e gli unici rumori che si sentono sono quelli dell’acqua del fiume che scorre e degli uccellini che cantano. Il primo tratto di strada è più o meno pianeggiante e segue la vecchia linea ferrata. Poi, superato il ponte, si esce fuori dal sentiero e si comincia a scendere per avvicinarsi al letto del fiume. La discesa non è molto impegnativa, così come il percorso che non sembra presentare difficoltà. Purtroppo però le rocce bagnate sono piuttosto scivolose e bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi. Una difficoltà comunque facilmente superabile e che viene ripagata con la vista che si ottiene dal punto più panoramico.

Da qui infatti si possono ammirare le gole in tutta la loro bellezza. Le piccole cascate e le piccole piscine formate dall’acqua (le cosiddette Marmitte dei Giganti) sono un vero spettacolo della natura. Oggi l’acqua è piuttosto abbondante, grazie alle piogge recenti, ma la nostra guida Francesco ci spiega che ci sono periodi in cui il corso d’acqua è molto più abbondante e gli spruzzi arrivano così in alto che ci si bagna anche solo a guardarle dall’alto. In teoria si può scendere giù, fino alle piscine, e volendo si potrebbe pure fare il bagno. In realtà il sentiero è crollato con le recenti piogge e quindi al momento non è possibile.

Sarei rimasta lì per ore, magari seduta su una roccia ad ammirare in religioso silenzio questo scenario. Purtroppo i nuvoloni ci raggiungono, comincia a piovere e dobbiamo quindi risalire per tornare al punto di partenza. Se non altro posso testare il mio giubbotto antipioggia che sembra superare il test a pieni voti (magari un giorno lo recensisco).

Arrivati in macchina le mie scarpe sono talmente piene di fango che pesano il doppio. Ma che meraviglia!  Se penso a tutte le volte in cui mia madre mi rimproverava perché mi infangavo le scarpe, e penso adesso, a questi terreni e alle scarpe che sono state progettate anche per prendere fango, mi rendo conto di tutto il divertimento che mi sono perso quando ero una bambina e che sto recuperando adesso.

Torniamo a casa molto soddisfatti e con la voglia di tornare, magari con un clima più favorevole, armata di treppiede e filtro fotografico per immortalare al meglio questa cascate.

Come raggiungere le Gole del Drago

Queste le coordinate esatte delle Gole del Drago che potete impostare sul vostro navigatore 37°51’58.9″N 13°18’05.0″E

Fotogallery

Informazioni su Giusy 103 Articoli
Laureata in Beni Culturali , attualmente sto proseguendo gli studi in Storia dell'Arte presso l'Università di Palermo. Dopo aver accumulato molti anni di esperienza nel settore dell'informatica, ho deciso di seguire la mia passione per la cultura e il territorio, fondando il blog ioamolasicilia.com, dedicato alla valorizzazione della Sicilia. Sono inoltre presidente dell'Associazione Culturale Pantarei che promuove eventi culturali e iniziative artistiche.

4 Commenti

  1. Salve, grazie mille per la condivisione. Posso chiedere la durata del percorso e se il sentiero che porta alle “marmitte dei giganti” è segnalato? Grazie

    • Ciao Giuseppe, il percorso dal punto che ho indicato sulla mappa in poi è breve, circa 20 minuti di passeggiata. Non ricordo se è segnato, comunque la google maps ti porta direttamente lì.

  2. Ciao, per andare da Corleone alle Gole del Drago c’è bisogno di avere una guida.
    Chi è quella di cui parli nell’articolo?

    • Ciao Cinzia, la guida non è strettamente necessaria. Basta lasciare l’auto all’inizio della stradella e proseguire a piedi praticamente sempre dritto lungo il sentiero.

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