Una delle esperienze più interessanti che si possono fare durante un viaggio a Napoli è sicuramente quella gastronomica. Grazie infatti all’abbondanza di prodotti tipici della zona, provenienti sia dalla terra che dal mare, e grazie anche all’amore per il buon cibo e per la buona tavola che i napoletani si tramandano da generazioni, si possono gustare numerosi piatti della tradizione, famosi in tutto il mondo, che già da soli valgono l’intero viaggio. Anche perché mangiare un piatto tipico con gli ingredienti del posto, è tutta un’altra cosa.
Durante il mio recente viaggio a Napoli, come mia consuetudine, ho mangiato solo piatti tipici e devo ammettere che, nonostante tutto il mio impegno, ho abbracciato solo una minima parte dell’enorme patrimonio gastronomico di questa regione. 3 giorni infatti non sono sufficienti, ma credo che forse neppure tutta la vita lo è. Essendo il mio primo viaggio nel capoluogo campano mi sono concentrata sui piatti più tradizionali, cercando di mangiarli anche nei locali più famosi e storici della città.
Cosa mangiare a Napoli: pizza, pizza fritta e pizza a portafoglio
Il piatto tipico di Napoli per eccellenza, quello che ha un forte significato identitario, è ovviamente la pizza. Non puoi andare a Napoli senza mangiare una pizza: sarebbe un sacrilegio. La pizza infatti nasce a Napoli, diventa il piatto più amato del capoluogo campano e da qui poi si diffonde prima in tutta Italia e poi nel resto del mondo. Tanto che nel 2017 l’arte del pizzaiolo è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità.
In realtà non si dovrebbe parlare di pizza ma di pizze e delle sue svariate versioni. La pizza classica è quella rotonda, che sia Margherita, Marinara, Quattro Stagioni o con qualunque altro condimento. Questa è quella che tutti conosciamo e amiamo. Negli ultimi tempi si è affermata anche la pizza contemporanea, simile alla pizza classica ma con alcune peculiarità, come il cornicione molto gonfio, una lunga lievitazione, una pasta molto idratata e l’accostamento con ingredienti più ricercati. Una pizza gourmet.
Da provare anche la pizza fritta. L’impasto e la stesura sono quelli classici, ma quello che cambia è che la pizza viene chiusa in se stessa, come un calzone, fritta in olio bollente, scolata su carta paglia e gustata ancora calda e filante. Una vera prelibatezza.
Ma a Napoli la pizza trova diverse coniugazioni e oltre alla classica pizza rotonda, che sia Margherita, Marinara, Quattro Stagioni o con qualunque altro condimento, si aggiungono anche altre due tipologie: la pizza fritta, che viene richiusa come un calzone, fritta in olio bollente e mangiata ancora calda.
Certo che la pizza, soprattutto quella rotonda, non è facile da mangiare per strada, quando si va di corsa, o quando la si vuole mettere nello zaino per poi mangiarla durante la ricreazione a scuola. Ed ecco che è nata la pizza a portafoglio, ripiegata in quattro parti a formare un fazzoletto e quindi facilmente trasportabile. Genialità pura.
Dove mangiare la pizza a Napoli?
Qui la lista potrebbe essere lunga e anche difficile da stilare, a meno che non si abiti a Napoli. Io ho provato la pizza da Sorbillo, in via dei Tribunali, nella storica sede di famiglia. Una delle pizzerie più famose a Napoli è quella di Gino Sorbillo nella storica sede in via dei Tribunali. La riconoscete subito dalla lunga fila all’ingresso, a qualsiasi ora del giorno. La pizzeria di Gino Sorbillo infatti non accetta ordinazioni ed occorre quindi mettersi a turno, magari provando ad arrivare con largo anticipo. Noi per esempio siamo arrivati alle 19,00 di un venerdì sera e siamo entrati poco prima delle 20,00. Quindi sono abbastanza veloci.
Bisogna comunque ammettere che l’attesa viene ampiamente ripagata. Quella di Sorbillo è una pizza che rispetta la tradizione: fa utilizzo solo di ingredienti classici, è talmente grande da fuoriuscire dal piatto, è sottile ed elastica, è molto digeribile. Nel menù non sono previsti né antipasti né altri tipi di piatti: esiste solo la pizza. I prezzi sono davvero popolari: in 2, prendendo una margherita, una pizza con bufala e 2 bottiglie di acqua abbiamo speso € 17,00. Non male. All’interno del locale sono previsti sia tavoli singoli che tavoli condivisi.
Se invece volete provare la pizza fritta vi consiglio Esterina Sorbillo che ha due sedi: una sempre in via dei Tribunali e l’altra in via Toledo. Qui la pizza, che viene fritta a vista in enormi pentoloni pieni di olio bollente, si mangia in piedi (ci sono solo pochi tavolini alti di appoggio) e con le mani. Anche qui occorre fare la fila ed anche in questo caso la pizza è piuttosto grande.
Cosa mangiare a Napoli: sfogliatella riccia o liscia?
Se la pizza è la regina dei piatti salati a Napoli, la sfogliatella è indubbiamente quella dei dolci. Non si può dire di avere visto Napoli senza averne mangiata neppure una. Anche come per la pizza non dobbiamo parlare al singolare ma al plurale, perché ne esistono due versioni. La sfogliatella riccia ha la forma di una conchiglia ed è formata da diversi strati di sfoglia croccante e friabile all’esterno ma morbida all’interno. La sfogliatella frolla invece ha una forma più tondeggiante ed è formata da un’involucro di pasta frolla. All’interno, per entrambe le versioni, si trova una morbida crema a base di ricotta e semolino. La mia preferita è quella riccia, ma sono gusti personali.
Dove mangiare la sfogliatella a Napoli? Da Gambrinus
In via Chiaia, praticamente a Piazza del Plebiscito, si trova lo storico Gran Caffé Gambrinus, una vera istituzione a Napoli. Il locale, in perfetto stile liberty, è stato fondato nel lontano 1860 ed è stato luogo di incontro per artisti, politici, regnanti, letterati e personaggi di spicco. Qui Gabriele D’Annunzio compose i versi della canzone “A’vucchella” (versi che tra l’altro sono esposti in bella mostra all’ingresso del locale).
Tra le tante specialità del Gran Caffé Gambrinus c’è la sfogliatella. I prezzi non sono popolari. Basti pensare che un caffè costa € 4,00! Ma visto il posto, vista l’atmosfera, visto il servizio e tutto il resto, direi che è un lusso che ci si può concedere molto volentieri!
Dove mangiare la sfogliatella a Napoli? Da Antico Forno Attanasio
La location è ben diversa dallo storico bar Gambrinus, ma la bontà è insuperabile: sto parlando dell’Antico Forno Attanasio, non lontano dalla Stazione Centrale di Napoli, che dalle 6.30 del mattino fino alle 19.30 sforna sfogliatelle calde (e non solo) una più buona dell’altra. Anche qui prima di entrare occorre fare la fila e anche qui l’attesa viene ampiamente ripagata. Non ci sono tavolini e la zona attorno non è nulla di ché, ma è una tappa imprescindibile e molti si fanno preparare grandi vassoi da portare a casa. Il prezzo è senza dubbio alla portata di tutti.
Mangiare a Napoli in una tipica trattoria dei Quartieri Spagnoli
Durante il mio soggiorno a Napoli una ragazza del posto ci ha consigliato di andare a mangiare alla Trattoria Nennella che si trova nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Devo ancora ringraziarla per questo, perché oltre a mangiare bene ed a poco prezzo, ci siamo divertiti da matti. Questa trattoria tipica offre un menù fisso con antipasto, primo, secondo, contorno e frutta a soli € 15,00. Si può scegliere tra diversi piatti locali, tutti molto buoni, ma la vera chicca è l’atmosfera piuttosto goliardica e festosa, con camerieri simpaticissimi e chiassosi che gridano, cantano, ballano ed intrattengono i clienti. Da provare assolutamente!
Mangiare a Napoli: street food a Spaccanapoli
Non si può visitare Napoli senza provare il suo street food! Venendo da una città come Palermo che in quanto a street food se la cava abbastanza bene, sono piuttosto esigente da questo punto di vista, ma devo ammettere che Napoli non mi ha delusa. Sono diverse le pietanze da provare, soprattutto nei tantissimi locali che si trovano a Spaccanapoli e che friggono in continuazione.
Della pizza fritta vi ho già parlato, ma ho scoperto che ne esiste una ulteriore versione che è la pizza a portafoglio, ovvero una normalissima pizza ripiegata in 4, che può essere facilmente mangiata con le mani e per strada.
Altra pietanza caratteristica è ‘u cuoppo, ovvero un involucro di carta con dentro pietanze rigorosamente fritte da mangiare mentre si passeggia. Esistono 3 versioni del cuoppo: ‘u cuoppo di terra, che comprende zeppole, arancina di riso, crocchette di patate e verdure in pastella; ‘u cuoppo di mare con alici, baccalà, calamari e moscardini; ‘u cuoppo dolce con zeppole dolci ricoperte di zucchero e cioccolato fuso.
Imperdibili sono i taralli napoletani, dei biscotti ad anelli impastati con la sugna (lo strutto), non proprio leggerissimi ma da acquistare nei vati tarallifici che ci sono lungo la strada e da sgranocchiare sempre mentre si passeggia.
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