La città di Troia tra storia e leggenda: alla scoperta delle origini del mito

Questa storia potrebbe iniziare con un “C’era una volta un re di nome Priamo e una regina di nome Ecuba che vivevano felici nella loro città, Troia, ed avevano 50 figli”, ma questa storia non è una favola, almeno non del tutto, ed il “c’era una volta” in qualche maniera un po’ mi stona. Grazie infatti ad un uomo di nome Heinrich Schliemann possiamo affermare con cognizione di causa che questa città, contrariamente a quanto si era creduto per secoli, è esistita veramente, che la famosa Guerra di Troia narrata dagli scrittori dell’antica Grecia è stata veramente combattuta e che i personaggi che vi hanno preso parte non sono solo il frutto di una fervida immaginazione. Una scoperta sensazionale che ha aggiunto veridicità a quello che fino ad allora era considerato solo un mito, trasformando la storia in leggenda. Ma andiamo con ordine: chi era Heinrich Schliemann?

Nato in Germania nel 1826 Heinrich Schliemann sembrava un bambino come tutti gli altri, a cui piacevano le favole e le storie che gli raccontava suo padre, soprattutto le appassionanti leggende della mitologia greca (e come dargli torto). Talmente appassionanti che il piccolo Heinrich finì per convincersi che fosse tutto vero e che un giorno sarebbe riuscito a dimostrarlo. Ma quelle che sembravano le idee bislacche di un bambino con tanta fantasia, ben presto si trasformarono in un vero tormento, al punto da condizionare la sua intera vita.

Schliemann sapeva bene che per riuscire nella sua impresa aveva bisogno di denaro, tanto denaro e, come si dice, “volere è potere”. Entrò nel mondo degli affari ed a 36 anni diventò un ricco capitalista, talmente ricco che decise di chiudere bottega per intraprendere la sua vera impresa. La moglie inizialmente pensò che il suo simpatico ed eccentrico marito volesse farle uno scherzo, ma quando si rese conto che faceva sul serio chiese il divorzio credendolo completamente pazzo. Forse non era pazzo, ma molto probabilmente non ci stava molto con la testa!
Oramai libero da ogni ostacolo Schliemann  partì alla volta dei Dardanelli con l’intenzione di scavare e riportare alla luce i resti di un’antica e fastosa civiltà. Ovviamente in Turchia gli risero in faccia pensando di trovarsi di fronte ad un malato di mente degno del miglior manicomio, uno che sposò una ragazza per corrispondenza solo perché era greca e che chiamò i suoi figli Agamennone e Andromaca! Come era possibile che le gesta cantate nell’Iliade e in mille altre tragedie greche, tramandate dai poeti dell’antichità, potessero essere vere?

Ma Schliemann tanto disse e tanto fece che, dopo un anno di estenuanti trattative, ottenne il permesso di effettuare gli scavi e dopo un altro anno trascorso a scavare la collina di Hissarlik finalmente riuscì a trovare qualcosa. Superato lo scetticismo iniziale ben presto il mondo intero fu costretto a dargli credito e ad accettare il fatto che era stata appena fatta una delle più grandi scoperte della storia.

Oggi dunque sappiamo che Troia è stata una città ricca e fiorente distrutta da una violenta guerra, e che questa guerra molto probabilmente non è stata combattuta per ragioni sentimentali ma per questioni molto più pratiche. Troia infatti si trovava sullo stretto dei Dardanelli e ad ogni passaggio di nave per scambio di merci esigeva il pagamento di forti contributi. In poche parole anche allora si doveva pagare il pizzo e chi si rifiutava incappava in feroci vendette… Per tale ragione i greci, stanchi di tali soprusi, decisero di intraprendere questa guerra.

Ma la versione storica è talmente priva di fantasia che quasi ci rifiutiamo di accettarla e ci rifuggiamo in quella più appassionata che molti dei più famosi poeti greci ci hanno tramandato. Una storia bella, intensa, romantica, in cui prevalgono valori come l’amicizia, l’amore, il senso della patria, il desiderio di immortalità, ma anche il tradimento, l’inganno e la vendetta. Certo la civiltà moderna ci ha insegnato che ci vogliono motivazioni ben diverse per scatenare una guerra, come per esempio salvare il mondo intero dalla tirannia di un feroce assassino, ma per i greci bastava molto meno, anche un semplice tradimento amoroso!

Informazioni su Giusy 103 Articoli
Laureata in Beni Culturali , attualmente sto proseguendo gli studi in Storia dell'Arte presso l'Università di Palermo. Dopo aver accumulato molti anni di esperienza nel settore dell'informatica, ho deciso di seguire la mia passione per la cultura e il territorio, fondando il blog ioamolasicilia.com, dedicato alla valorizzazione della Sicilia. Sono inoltre presidente dell'Associazione Culturale Pantarei che promuove eventi culturali e iniziative artistiche.

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