Capolavori da non perdere alla Galleria Borghese

Galleria Borghese - Paolina Bonaparte di Canova

Uno dei musei più celebri e visitati di Roma. Ecco quali sono i capolavori da non perdere alla Galleria Borghese di Roma.

Per gli amanti dell’arte Roma è una vera e propria miniera d’oro. La città eterna, con i suoi oltre 2ooo anni di storia, ci regala lo scenario più ricco e variegato al mondo, capace di stupire ad ogni visita come fosse la prima volta. Tra i suoi tesori ovviamente non può mancare la Galleria Borghese che custodisce alcuni dei capolavori più prestigiosi dei grandi artisti italiani che hanno scritto la storia dell’arte.

Indice degli argomenti

Villa Borghese: come nasce e creazione della collezione

La Galleria Borghese si trova all’interno di Villa Borghese nel colle del Pincio, e porta il nome della famiglia che la fece costruire. Originari di Siena, i Borghese si trasferiscono a Roma nel XVI secolo e ben presto si ritagliano un ruolo di grande prestigio all’interno dell’aristocrazia romana. Un prestigio che porterà Camillo Borghese a diventare papa con il nome di Paolo V.

La villa viene costruita agli inizi del XVII secolo per volontà del cardinale Scipione Borghese, nipote prediletto di papa Paolo V. Scipione è un grande appassionato d’arte oltre che un grande collezionista e mecenate. L’intera villa viene concepita non a scopo abitativo ma per il piacere degli amici e degli ospiti, e ovviamente per esporre la ricca collezione che si costruirà nel corso del tempo. Ancora oggi il nucleo principale della collezione Borghese è quello che fu creato proprio da Scipione, con metodi molto al limite della legalità.

Le opere di Bernini alla Galleria Borghese

La Galleria Borghese ospita alcune delle più celebri  opere di Gian Lorenzo Bernini, che fu pittore, architetto e soprattutto scultore. Di origini napoletane, è stato uno dei protagonisti del barocco romano.

Il Ratto di Proserpina, Apollo e Dafne, David e altre sculture

Tra le opere più belle spiccano le 4 sculture commissionate dallo stesso Scipione Borghese e realizzate tra il 1618 e il 1625:

  • Enea, Anchise e Ascanio: la prima delle 3 opere in ordine cronologico, realizzata quando Bernini aveva solo 21 anni. Rappresenta Enea che fugge da Troia in fiamme con il padre Anchise sulle spalle ed il figlioletto Ascanio accanto. Il mito di Enea è collegato alla fondazione di Roma;
  • Il ratto di Proserpina:  episodio tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, narra il rapimento della giovane Proserpina ad opera di Plutone, dio degli inferi e fratello di Giove.
  • Apollo e Dafne: anche questa storia è tratta dalle Metamorfosi di Ovidio e ci mostra il momento esatto in cui Dafne, stanca del corteggiamento di Apollo, preferisce essere trasformata in albero pur di non concedersi al dio del sole.
  • Il David: unica delle 4 sculture ad avere un soggetto biblico e non mitologico. In realtà era stata commissionata a Bernini dal cardinale Montalto, ma dopo la sua prematura morte fu Scipione Borghese ad appropriarsene e a lasciare proseguire i lavori a Bernini.

Queste 4 statue, che occupano il centro di altrettante sale,  mettono in evidenza la grande capacità di Bernini di unire da un lato la perfezione formale e l’armonia tipica della tradizione classica; dall’altro l’intensità espressiva e la drammaticità plastica tipica dell’arte barocca. Poterle ammirare, una a poca distanza dall’altra, in tutta la loro maestosità, è un’esperienza che incanta e lascia un’impronta profonda. Tra le altre opere troviamo anche i busti realizzati per Scipione Borghese e per Paolo V, la Verità e alcuni autoritratti in pittura.

Opere di Caravaggio alla Galleria Borghese

Se Bernini è stato il principe indiscusso del barocco romano nella scultura, Caravaggio lo è stato altrettanto per la pittura, rivoluzionando l’arte con il suo realismo drammatico e l’uso magistrale della luce e dell’ombra. Alla Galleria si trovano 6 opere di Caravaggio, e anche in questo caso Scipione Borghese ci ha messo lo zampino, accaparrandosi alcune di esse con metodi più o meno legali.

Bacchino malato, Davide con la testa di Golia e altre opere

  • San Girolamo: questo dipinto fa da sempre parte della collezione Borghese. Secondo alcune fonti fu lo stesso cardinale Scipione Borghese a commissionarlo a Caravaggio; secondo altre fonti invece Caravaggio lo dipinge di sua volontà e lo dona al cardinale in segno di ringraziamento per averlo aiutato in diverse situazioni. Ritrae San Girolamo intento nello studio delle Sacre Scritture.
  • Bacchino malato: un giovane Caravaggio si ritrae nelle vesti di un Bacco dall’incarnato pallido, tipico di una persona malaticcia. Si pensa infatti che Caravaggio lo abbia realizzato quando era ricoverato presso l’Ospedale della Consolazione di Roma. Il dipinto faceva parte della collezione del Cavalier D’Arpino, ma nel 1607 viene sequestrato dai fiscali di papa Paolo V in seguito all’accusa di possesso illegale di armi, e poi donato, guarda caso, all’amato nipote Scipione Borghese.
  • Giovane con canestra di frutta: altra opera proveniente dalla collezione del Cavalier d’Arpino. Si tratta di uno dei dipinti più studiati di Caravaggio, che ha generato notevoli interpretazioni da parte dei critici, soprattutto in riferimento allo sguardo del fanciullo traboccante di amore e passione. Al di là delle numerose interpretazioni, qui Caravaggio mette in evidenza nella canestra di frutta la sua straordinaria capacità di riprodurre il vero.
  • Madonna dei Palafrenieri: un dipinto che ha fatto molto discutere. Gli era stato commissionato dalla confraternita dei Palafrenieri per essere collocata all’interno di una delle cappelle della Basilica di San Pietro. L’opera rimarrà esposta pochi mesi. Verrà infatti dapprima spostata nella vicina Chiesa di Sant’Anna e poi acquistata dall’onnipresente Scipione Borghese.
  • Davide con la testa di Golia: fuggito a Napoli dopo l’accusa di omicidio, Caravaggio dipinge questo soggetto in cui un giovane David tiene in mano la testa appena mozzata di Golia che ha le fattezze dello stesso pittore. Una delle ipotesi più plausibili vuole il quadro donato al papa Paolo V in cambio del perdono (che di fatto non arrivò mai).
  • San Giovanni: anche questo dipinto era stato realizzato come dono per il perdono dalla condanna a morte.

Leggi anche: Opere di Caravaggio a Roma: dove si trovano e come vederle

Opere di Raffaello alla Galleria Borghese

Due sono le opere originali di Raffaello Sanzio alla Galleria Borghese. La Dama con liocorno è considerata un’opera giovanile di Raffaello che si ispira alla Gioconda di Leonardo. La giovane fanciulla viene ritratta di 3/4 e alle sue spalle si estende un paesaggio naturale.

Anche la Deposizione è stata realizzata prima dell’arrivo di Raffaello a Roma. Era stata commissionata infatti a Perugia da Atalanta Baglioni come pala d’altare per la sua cappella, e qui esposta per lungo tempo. Atalanta Baglioni si fa ritrarre nelle vesti dell’Addolorata, per ricordare la morte del figlio Grifonetto Baglioni (anche lui ritratto nel quadro nelle vesti del giovane che sta sollevando il corpo di Cristo). Ma come è finita alla collezione Borghese? Ancora una volta c’è lo zampino del papa e del nipote cardinale. Nel 1608 infatti Paolo V, che voleva donarla al nipote Scipione,  con la complicità dei frati la fa rapire di notte e la fa giungere a Roma. E da qui non si sposterà più.

Esistono anche numerose copie di altre opere famose di Raffaello, realizzate come dono per il cardinale Borghese, come il Ritratto di Giulio II, La Fornarina, San Giovanni Battista e altre ancora.

Opere di Tiziano alla Galleria Borghese

Amor Sacro e Amor Profano Tiziano Galleria Borghese
Amor Sacro e Amor Profano Tiziano

Amor Sacro e Amor Profano rappresenta una delle opere più enigmatiche di Tiziano. Chi sono queste due donne? Perché sono abbigliate in maniera differente? Che cosa rappresentano? E cosa rappresenta il bambino? Le ipotesi nel corso del tempo sono state molteplici. Attualmente si tende a pensare che si tratti di due facce della stessa medaglia, e più precisamente della rappresentazione delle qualità di una buona moglie. Se la sua parte pubblica deve essere ben vestita, composta e in atteggiamento controllato, quella privata invece deve essere ardente di passione ed amore per il suo sposo.

Altre opere di Tiziano alla Galleria Borghese sono il Cristo flagellato, il Ritratto di frate domenicano e Venere che benda Amore.

Paolina Bonaparte di Antonio Canova

Paolina Borghese Bonaparte come Venere vincitrice Canova
Paolina Borghese Bonaparte come Venere vincitrice

Nel 1803, in piena età neoclassica, Camillo Borghese sposa Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone che a soli 23 anni è già vedova del primo marito. Per celebrare questo prestigioso matrimonio Camillo Borghese commissiona il ritratto di Paolina allo scultore del momento, ovvero Antonio Canova. L’artista la ritrae nelle vesti della Venere vincitrice contro Giunone e Minerva, rievocando l’episodio mitologico della mela d’oro e della scelta di Paride. Il risultato finale è un incredibile capolavoro che mette in mostra tutta la bravura di Antonio Canova nel riprodurre sia la figura umana sia particolari molto dettagliati. Lei sembra davvero distesa su un letto e poggiata su morbidi cuscini. Ma in realtà si tratta di marmo.

La Danae di Correggio

Danae Correggio Galleria Borghese

Quella di Correggio è una delle numerosissime versioni del mito di Danae, la giovane fanciulla rinchiusa dal padre dentro una torre e ingravidata da Giove sotto forma di pioggia dorata. Nell’interpretazione del mito Correggio si attiene molto al testo classico e ci riporta una Danae praticamente adolescente ed ingenua, a tal punto da non capire da cosa deriva quell’inaspettato piacere. Il dipinto è una delle quattro tele che Federico II Gonzaga aveva commissionato a Correggio per rappresentare gli amori di Giove, da donare all’imperatore Carlo V. Gli altri dipinti rappresentano Leda e il Cigno, il Ratto di Ganimede e Giove ed Io.

Come visitare la Galleria Borghese: biglietti, orari, consigli utili

La Galleria Borghese è aperta da martedì alla domenica. Gli orari cambiano in base alle stagioni. Esistono diverse tariffe e gratuità. Per tutti è gratis la prima domenica del mese. Per tutte le informazioni aggiornate i tempo reale consiglio di visitare il sito ufficiale della Galleria.

Dal momento che gli spazi sono piccoli, è consentito l’accesso ad un numero massimo di persone ogni ora. Per tale ragione è obbligatorio prenotare la propria visita dal sito o contattando il museo.

Informazioni su Giusy 103 Articoli
Laureata in Beni Culturali , attualmente sto proseguendo gli studi in Storia dell'Arte presso l'Università di Palermo. Dopo aver accumulato molti anni di esperienza nel settore dell'informatica, ho deciso di seguire la mia passione per la cultura e il territorio, fondando il blog ioamolasicilia.com, dedicato alla valorizzazione della Sicilia. Sono inoltre presidente dell'Associazione Culturale Pantarei che promuove eventi culturali e iniziative artistiche.

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